lunedì 6 ottobre 2008

Primo giorno di scuola...

giovedì 2 ottobre 2008

Il ricordo di un sapore

Ci sono volte in cui ti basta leggere di sfuggita un post, nella tua vita che pur sembrando nella norma si verifica molto più frenetica di quanto tu possa desiderare... immagazzini le informazioni... non ci pensi più...
poi un mattino come tanti, quello di una domenica passata in casa "agli arresti domiciliari" (immaginate un pò perchè...), ti ritorna alla mente qualcosa DI ANTICO... allora pensi, pensi a quello che le tue papille gustative vorrebebro ritornare a GUSTARE... Ti vengono alla mente antichi sapori e ricordi di infanzia... e così ritorni bambina e ti viene voglia di riprovare le stesse sensazioni...

Nonna Irene non era mia nonna, era la nonna dei miei cugini ovvero la mamma del loro papà che non è nè fratello di mia madre e nemmeno di mio padre, ma che ha sposato la sorella di mia madre... loro sono greci... dell'Isola di Kos... la nonna Alessiadis faceva di cognome e nei suoi lineamenti e nei suoi sorrisi potevi godere del mare che li abbracciava..
Io e i miei fratelli abbiamo vissuto momenti di festa felici a casa dei miei zii..
momenti in cui univamo con inconsapevole innocenza da bimbi nelle nostre bocche la cultura gastronomica e i sapori di due paesi così vicini e così lontani: la Grecia e l'Italia...

Questa ricetta fa parte di quei momenti, tramandata a voce e trascritta nei quaderni di cucina di tutte le donne del clan...



CAKE DI NONNA IRENE

Dosi per una teglia di 26cm di diametro

400gr di mandorle pelate e leggermente tostate e tritate
220gr di pane grattugiato secco
250gr di zucchero
50gr di farina 00
6 uova
1 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di bicarbonato,
200gr di uva sultanina
cannella macinata al momento q.b.
succo di mezzo limone
succo di mezza arancia
la buccia di un limone grattugiata
un bicchierino di cognac,
zuccata o cedro canditi q.b.
latte q.b.

Preparare tutti gli ingredienti in modo tale da avere tutto a portata di mano.

Pelare le mandorle, tostarle e tritarle finemente.
Inumidire l'uva sultanina per qualche minuto, strizzarla e infarinarla.

Separare i bianchi d'uovo dai tuorli e montarli a neve con un pizzico di sale.

Montare i rossi incorporando a poco a poco tutti gli ingredienti. Il composto risulterà piuttosto compatto, aggiungere in ultimo i bianchi montati a neve e se l'impasto dovesse risultare troppo secco aggiungere il latte, ma non troppo da farlo risultare liquido, deve solo risultare facile da mescolare con un cucchiaio di legno.

Versare il composto in una teglia da 26 cm foderata da carta oliata. Scaldare il forno a 180° e cuocervi il cake per circa 30m. Deve risultare ben dorato. Raffreddare e trasferire in un piatto da torta, può mantenersi parecchi giorni...




Questa ricetta partecipa al concorso organizzato da CavolettoDiBruxelles
Si ringraziano Giuseppe e Celeste per la "ciotola" che ospita il cake...


domenica 28 settembre 2008

Meme - 4 sapori in croce


Accolgo volentieri l'invito che la banda dei Cuochi di Carta ci ha donato questa settimana ... eccoci qui con un meme simpatico e veloce da fare... è carino per poterci conoscere meglio... noi che di cibi ci occupiamo spesso... e così svelare i nostri veri gusti ogni tanto non fa male!

e che meme sia... allora

AROMA Un aroma è la caratteristica sensoriale data da un cibo o da un'altra sostanza derivante dalla combinazione di odore e sapore. E immaginando questo significato... il mio aroma è quello dell'origano... il suo odore e il suo sapore sono impressi nella mia mente e mi ricordano la mia terra più che mai!

CARNE non sono una "amante" della carne..non che non la mangi... ma non ne vado matta... di gran lunga preferisco la carne bianca... e allora poveri polli, con me hanno vita breve ;-)

PESCE invece del pesce sono ghiotta... pesce azzurro in particolare... sarde, sardine, alici... cotte in qualsiasi modo... le adoro! E' il pesce + economico ma pieno di "qualità buone" che pesce sia!

VERDURA
da quando la verdura che acquisto al 90% proviene dalla stessa "azienda agricola" seguo molto la stagionalità e questo mi fa apprezzare molto questo tipo di "cibo". A casa mia non manca MAI e non deve mancare mai... soprattutto l'insalata da mangiare cruda... insomma su questo sono una vera "capretta"... gnamm!

Ovviamente ognuno è invitato a proseguire la traditio dei Meme... diffondere e rispondere... !

mercoledì 24 settembre 2008

Viene dal Trentino... il canederlo!!!



Sono certa che questo post piacerà a tanti amici... molti sono "fan" di quella che è la cucina di Oltralpe... la cucina trentina... la cucina dei monti... giusto Barbara, Grazia, Francesca, Lulù, Graziella?

E mi aggiungo anche io OVVIO!

Sin da quando avevo 8 anni i miei genitori ci facevano passare 15 giorni d'estate in quel della VAL DI SOLE... è lì che ho imparato ad amare i loro sapori... ricordo ancora la mia prima Polenta con carne di Capriolo (è mia mamma che era incinta di Luisa che se la ricorda di +, :D), i primi strangolapreti, i segalini, lo yogurt, le torte con i frutti di bosco, lo speck e il formaggio di malga... e poi loro I CANEDERLI!



Canederli vengono attualmente chiamati certi grossi gnocchi sferici, fatti con il pane imbevuto nel latte, uova, lucaniche e altri ingredienti. E' una vivanda che deriva dal tedesco KNODEL, con il significato di gnocco. Ma è errato credere che sia una ricetta esclusivamente tedesca, perchè erano in uso anche in diverse regioni italiane sin dal 1500. Ad inventare i canederli sono forse stati i boemi, ai quali dobbiamo riconoscere la paternità dello Specknodel, ossia gnocco di lardo, contenente una grossa prigna secca, fatto lentamente bollire nel brodo di carne. I trentini hanno saputo ingentilire la pesante ricetta boema e tedesca, per creare e portare sulle nostre tavole un tipico gnocco più gradevole e di facile digestione.

La ricetta che vi posto è tratta proprio da un'opuscolo della VAL DI SOLE trovato tra le mie scartoffie, ahimè dopo che li avevo fatti - infatti ho chiesto aiuto alla Comare veneta x la ricetta che prontamente mi ha risposto, la sua ricetta è + giù... maritino qui urge una nuova libreria in casa per le mie "scartoffie" esigo ORDINEEEE e CATALOGAZIONE!!!

Mettere in una terrina il pane vecchio tagliato a dadini (circa 300g), versare sopra circa 100ml di latte tiepido e lasciare riposare con coperchio per circa 30 minuti. Aggiungere due uova, tre cucchiai di farina, 100g di pancetta tagliata a dadini, 300g di lucanica, e altro latte ma non troppo, l'impasto deve risultare morbido ma non colloso; completare con una presa di sale e un pò di prezzemolo tritato o erba cipollina. Mischiare bene finchè tutti gli ingredienti si amalgamino e fare delle palle del diametro di circa 5cm; cuocere per 20 minuti in brodo di carne.

I canederli vengono serviti in brodo, con crauti, al burro fuso o accompagnati alle carni in umido.

ed ora la ricetta che ho fatto...

Canederli allo speck in brodo

600 gr di pane raffermo

3 uova

Latte

1 cipolla

150 gr di speck

150 di salame

Olio

Sale

Tagliare il pane a dadini, metterlo in una terrina, bagnarlo con le uova sbattute con poco latte e lasciare riposare. Tritate finemente la cipolla, lo speck, il salame e fate rosolare in un tegamino con u po’ d’olio. Amalgamare al pane il soffritto e insaporire con una presa di sale, mescolando con cura fino ad ttenere un composto omogeneo, aiutarsi con un po’ di farina o latte a seconda che sia troppo sodo o troppo morbido.

Lasciate riposare 20 minuti.

Auitandosi con le mani bagnate formate dei grossi gnocchi.

Cuocere in brodo caldo per circa 20 minuti.


PER LA CRONACA, QUI L'AUTUNNO è prepotentemente cominciato, fra freschetto e un piatto caldo la sera è la cosa migliore! Addio ESTATE!

lunedì 22 settembre 2008

Tortine con Ananas e Anice...

Sono giorni in cui sono un pò con "la testa altrove"... e forse anche con le mie "mani" vorrei essere altrove... ^_^ non pensate a male... vorrei solo avere + tempo per averle IN PASTA sul serio...

Per fortuna poi arrivano le idee donate da altri alle quali non potresti DIRE DI NO... e così sabato pomeriggio ho inaugurato i pirottini in silicone che la madama degli IPER mi ha donato con tanto amore... e sono nate loro... delle tortine da accompagnare al caffelatte della colazione o al the del pomeriggio (qui si è inaugurata la stagione di the e tisane varie ... zia LULU ti aspettiamoooo ;-)

TORTINE golose all'ANANAS e ANICE



Dosi x 6 pirottini e 1 tortiera da 22cm di diametro

2 uova ENORMI (o 3 medie)
300g di farina 00
8 fettine di ananas sciroppato al naturale
140g di zucchero di canna grezzo
un Cucchiaio di semi di anice
100g di burro
un pizzico di sale
latte q.b.
1 bustina di lievito chimico x dolci

Ho sciolto il burro con le mani e impastato con lo zucchero, poi ho aggiunto le uova e ho continuato a montare con il mixer... a poco a poco ho aggiunto la farina setacciata, un pizzico di sale, i semi di anice ed infine il lievito sciolto in circa 100 ml di latte e aggiunto altro latte finchè l'impasto non risulti fluido.

In una tortiera imburrata ho disposto alla base un pò di zucchero di canna e 6 fettine di ananas.

Ho riempito prima i 6 pirottini x metà della loro capienza ed il resto del composto l'ho messo nella tortiera. Nei pirottini ho messo qualche pezzettino di ananas.

Ho cotto il tutto a 180° forno statico, i pirottini x circa 20 min e la torta x 40 min... attenzione perchè la torta deve essere ben cotta in basso... perchè l'ananas tende a rendere molto umido l'impasto, essendo un ananas sciroppato e non fresco.
Riproverò con l'ananas fresco ;-)

Un grazie quindi a SARA x l'idea e a GRAZIELLA x gli "strumenti"...

giovedì 18 settembre 2008

FACCIALIBRO? ti adorooooo


Sarà che forse ho fatto la scoperta dell'acqua calda... ma io da quando mi sono iscritta in questo sitino qui mi sto RI-FACENDO un sacco di amici!

è incredibile quanti amici mi ero persa nel tempo (amici di parrocchia, di scuola, di lavoro, di blog...) Vecchie e Nuove FACCE da ritrovare e da scoprire...

E così non posso che dirvi grazie... amici che passate di qua perchè mi avete trovata là... oppure amici che magari ora curiosi mi vogliono trovare sul mio spazio... per trovarmi è facile cercate la mia mail cuochettaATgmailDOTcom e il gioco è fatto!

Buon divertimento a tutti!

mercoledì 17 settembre 2008

Il ragù di seppie di Nonna Checchina


... la mia bisnonna ha vissuto fino a 97 anni circondata da figli, nipoti e pronipoti; era e rimane un punto di riferimento per tutti noi.. Nonna Checchina... chiamata da sempre così anche se il suo nome era Francesca... che "generale"!.. vedova da giovanissima e 5 figli da crescere e far vivere nei difficili anni delle guerre... classe 1889... è a lei che dedico con tanto tanto affetto questo ragù che ha il sapore di casa, delle cose semplici, dei cibi buoni se condivisi con semplicità...



Ingredienti x 4 persone
4 seppie fresce di dimensioni medie
3 cucchiai di pangrattato
2 spicchi d'aglio
1 uovo
1 mazzetto di prezzemolo
500g di pomodori maturi e sodi oppure di pelati
mezza cipolla
1dl di olio EVO
sale e pepe.

Pulite le seppie, lavatele, separate i tentacoli e tritateli grossolonamente; metteteli in una terrina, aggiungere il prezzemolo tritato, uno spicchio d'aglio sbucciato e ridotto finemente, il pangrattato, il sale, il pepe e l'uovo.
Amalgamate gli ingredienti (se necessario, ammorbidire aggiumgendo un cucchiaio di olio); riempire le seppie (senza eccedere perchè durante la cottura si gonfiano) e cucire l'apertura con il filo da cucina (io ho usato degli stecchini, non avevo ago e filo ;o)
Tritate finemente la cipolla, mettetela in un tegame con uno spicchio d'aglio sbucciato e 4 cucchiaio di olio, farli appassire; adagiarvi le seppie e rosolarle brevemente da tutet le parti; scolarle, aggiungere i pomodori priovati dei semi, della pelle e tritati grossolanamente, un pizzico di sale e pepe e cuocerli per 7-8 minuti. Alla fine unirvi le seppie e continuare la cottura a fuoco moderato per circa 15 minuti.

Servire su di un letto di crostoni abbrustoliti o fette biscottate...

Intanto il primo raffreddore della stagione è sconfitto e ringrazio tutti quelli che nel post precedente ci hanno dato "coraggio" per la battaglia... ^_^ Qui il freschetto non manca e l'estate credo che sia un tenero ma lontano ricordo....