mercoledì 19 dicembre 2007

Mi diverto anche a "collaborare"



Non so se questo sarà il mio ultimo post per quest'anno... domani mi raggiungerà il maritino in quel di Barletta e da dopodomani saremo ospiti dai miei suoceri dove AHIME' mi sarà impossibile collegarmi ad Internet, poco male... un pò di disintossicazione NON fa male! Tornerò più pimpante che mai e piena di cose da raccontarvi, mi aspetta anche un bell'incontro con questa salentina cuochettina qui... Prima di augurarvi Buone Feste però vi segnalo queste due cosine belle... dove potete TROVARMI...
è quasi un mese che collaboro con alcuni ragazzi che gestiscono un blog sulla città di Bitonto (BA)... curo la loro rubrica di cucina proponendo loro alcune delle mie ricette. Se siete curiosi cliccate pure qui!

Invece oggi ho scoperto per puro caso... per una svista non ero stata avvisata direttamente da loro... che una mia ricetta fa parte del CALENDARIO 2008 che la MUTTI regala ai suoi utenti registrati... oltre che una bella soddisfazione, a casa mi arriverà un simpatico ricordo dell'iniziativa... vi racconterò poi di cosa si tratta... intanto mi trovate lì nel mese di APRILE...! WOW il mio primo calendario!! ;-)


Ed ora passo agli AUGURI... quelli semplici, quelli sentiti, quelli di Cuochetta...

Ve lo faccio con una poesia che sto facendo imparare a Chiara... la recitiamo insieme, lei è addetta a concludere ogni frase... ve la immaginate?

Vi auguro sul serio di vivere questo bel periodo di festa con l'innocenza di quando eravamo bambini... Un abbraccio di cuore

NASCE GESU’

Campana piccina

Che attendi lassù

Intona il tuo canto

Che nasce Gesù


O stella, stellina

Che brilli lassù

Accendi il tuo lume

Che passa Gesù


O cuore piccino

Che attendi quaggiù

Prepara i tuoi doni

Che nasce Gesù



Buon Natale e Felice 2008!!!

lunedì 17 dicembre 2007

La neve, il cibo buono e le feste....

...ringraziarvi per quanto avete scritto nei commenti al post precedente (a proposito ORA ci sono anche le foto della torta di compleanno!) è poco... raccontare dell'inizio della mia avventura da mamma è stato emozionante... ho messo a nudo ogni mia emozione e spero non sia stata interpretata come una "vetrina" dei fatti miei... con l'unico scopo di ricevere un riscontro.... Era uno dei tanti modi che ho scelto per festeggiare un giorno per me davvero speciale: condividerlo con voi! Vi ringrazio quindi tanto per il solo fatto di aver letto con il cuore il racconto della nascita di Chiara...

Ma questo è un blog di cucina e di cucina si parli...!

Il piatto che segue è stato mangiato dalla sottoscritta (e dall'allegra famigliola bloccata in casa) ieri a pranzo... PERCHE' BLOCCATI IN CASA?
Credete che sia facile, per una città di mare come la mia,
vivere con una coltre bianca che ci copre tutto?






E consoliamoci allora con un bel timballo...

Ho portato da Torino al mio papà questo formato di pasta speciale: sono gli Anelli alla Siciliana, qui a Barletta non li trova, invece nella città dove è nato il "Gruppo Abele" si reperiscono facilmente quelli prodotti da loro ... per chi fosse curioso navighi pure in entrambi i siti... perchè fanno cose di cui noi italiani dovremmo esserne orgogliosi....

TIMBALLO DI ANELLETTI AL FORNO

Ingredienti:
500g di pasta tipo anelletti
200g di carne di manzo tritata
100g di carne di maiale tritata
1 cipolla
un bicchiere di vino rosso
200g di caciocavallo grattugiato
100g di primosale
200g di estratto di pomodoro
100g di pangrattato
olio, sale & pepe

In un tegame soffriggete la cipolla finemente affettata, aggiungete il tritato di manzo e maiale e sfumate con il vino rosso. Lasciate soffriggere per un paio di minuti e aggiungete l'estratto di pomodoro, allungate con mezzo litro d'acqua, condite con sale e pepe e lasciate cuocere a fuoco basso per una mezzora. A parte lessate gli anelletti, scolateli al dente e conditeli con il sugo che avete preparato. Aggiungete il caciocavallo grattugiato, il primosale a pezzetti e versate il tutto in una teglia unta d'olio e spolverata di pangrattato; coprite con altro pangrattato, un filo d'olio e passate al forno caldo per una ventina di minuti.

Questa è la versione più semplice del timballo, in stagione "vera" di melanzane ce n'è un'altra che prevede l'uso della melanzana fritta e dei piselli nel ragù di carne... ma questa la prossima volta!

domenica 9 dicembre 2007

Frittelle o Panzerotti???

I "profani" li chiamano Panzerotti, ma NOI, a Barletta, le chiamiamo le FRITTELLE della vigilia... è tradizione che durante la vigilia di una festa si mangi "magro"... in fondo alla fine il pranzo consiste nel mangiare queste frittelle accompagnate dalle cime di rapa... ma a me tanto magre non è che paiono!
E' bellissimo passeggiare per le vie del centro storico, dove le viuzze strette della città antica racchiudono come uno scrigno odori e suoni... e accorgersi che tutte le donne della famiglia sono impegnate in questo sacro rito...
i tempi moderni, e la civiltà che si adegua ad essi, rende accessibbile tale piatto anche a chi non sa "cucinare" .. questa è una cosa che poco accetto, ma oramai la "pastella" e le frittelle già belle e cotte si trovano in vendita in tutti i panifici della città... ma la nostra è tutta un'altra storia...

La mia ricetta è di famiglia, noi le chiamiamo LE FRITTELLE DI ZIA FELICETTA è lei la nostra zia bonanima che ha diffuso il giusto equilibrio di ingredienti e ci regala questa bontà che difficilmente dimenticheremo... la pasta ha una caratteristica preziosa: pur se fritta rimane leggera e poco oliosa...! Il massimo!!!

Ingredienti:
600g di farina 00
200g di patate lesse e schiacciate
50g di burro a temperatura ambiente
1 cubetto di lievito di birra
1 tuorlo d'uovo
sale q.b.
acqua tiepida






Impastate tutti gli ingredienti dosando l'acqua secondo la necessità... l'impasto deve risultare morbido ed elastico... lasciarlo poi riposare per un'oretta fino al raddoppio del suo volume...

Una volta riposato l'impasto iniziare a formare le frittelle (facendo attenzione a non ri-impastare la pastella, perchè altrimenti perderebbe la sua lievitazione), in pratica dovete formare dei quadrati di circa 7x7cm e riempirli dei seguenti ripieni:

primo ripieno (il classico): scamorza a tocchettini, prezzemolo, uovo, pecorino (amalgamare bene questi ingredienti, ma porre sul quadrato di pasta il ripieno ben scolato).
secondo ripieno (il rustico): pomodorini, olive nere, capperi, filetti di acciughe.

è importantissimo che le frittelle siano ben chiuse,
altrimenti durante la frittura perdono il ripieno!


Una parte della pasta invece l'abbiamo lasciata a quadratini o triangolini per le frittelle vuote... che sono buonissime anche sole o con un velo di ricotta "scuanta" o forte spalmata su... una goduria!



Friggerle possibilmente in Olio di Oliva Extravergine.


Frittella con il primo ripieno...

Frittelle nel piatto di portata....
un terzo di quelle che si realizzano con le dosi su indicate.

sabato 8 dicembre 2007

Aspettando NATALE!!!

Quando arriva l'8 dicembre a casa mia (quella natale) si da il via "ufficiale" al periodo di preparazione al Natale, è tradizione (come in molte famiglie, credo) - durante questa giornata di festa - la preparazione del presepe e dell'albero... e se si ha ancora tempo si da il via alle danze da effettuare "con le mani in pasta...!"

MA QUEST'ANNO ABBIAMO UN PO' ANTICIPATO LA PREPARAZIONE DI DOLCI E DOLCETTI... guardate un pò qui sotto!

Anche l'anno scorso vi ho deliziato di ricettine di tradizione... quest'anno IDEM... con tre ricette nuove ma antiche, una siciliana doc, una pugliese doc e un'altra che è una mix tra Puglia e Sicilia!!!

Questa ricetta è quella siciliana DOC...

Ancora oggi si vedono in Sicilia i fichi asciugati al sole e infilati in lunghi fili di spago o "incannati", cioè infilzati in spiedi di canne. Parte di questi serviranno in inverno per fare i buccellati, dolci natalizi che, ancora oggi, contrastano il passo con onore ai nordici panettoni e pandoro. Il "cucciddatu" ha un'origine antica e un sicuro antenato nel "panificatus"dei romani. Il suo nome deriva dal tardo latino buccellatum, cioè pane da trasformare in buccelli, ossia bocconi, per la sua morbidezza.

Buccellato
Per la pasta:
300g di farina 00
125g di burro ammorbidito
200g di zucchero
2 uova
latte, se necessario
1 tuorlo d’uovo
marsala q.b. per l’impasto

Per il ripieno:
200g di fichi secchi triturati finemente
100g di gherigli di noce
100g di uva sultanina
30g di cioccolato fondente
30g di pistacchi di Bronte
100g di mandorle tritate
100 gr di zucca candita o scorza d’arancia candita
1 uovo
un pizzico di cannella
2 chiodi di garofano
pepe nero macinato q.b.

Preparare una pasta morbida e lasciate riposare per un’ora. Stendete la pasta riempite con il ripieno preparato dando la forma di una ciambella a cui farete delle incisioni lateralmente.
Spennellate con il rosso d’uovo e infornate per 20 minuti a 180°.


Questa è invece la ricetta pugliese DOC e la faceva sempre mia nonna, quest'anno dopo tanto tempo ci siamo cimentati anche noi!

DOLCETTI DI Mandorle pugliesi (MARZAPANI)

1 Kg di mandorle pelate e tritate finemente
800 g d i zucchero
100 ml di acqua
ostie

Sciogliere lo zucchero con l’acqua a fuoco moderato. Quando è bel sciolto e comincia a filare inserire la farina di mandorle e cucinarla per un quarto d’ora.
Prima che l’impasto si raffreddi completamente formare delle palline, schiacciarle e adagiarle sulle ostie. Cuocere per pochi minuti a forno molto moderato (max 150°) in modo tale da lasciarle molto biondi. Attenzione perché non devono asciugarsi!!!

Lasciarle raffredare e poi procedere alla glassatura.


Questa invece è la ricetta che è una risultante di tradizioni... la base è quella di una ricetta pugliese della famiglia di mia mamma... la variante sicula prevede la presenza IRRINUNCIABILE dei semi di sesamo e del Marsala...

Paste di vincotto

Ingredienti:
500 gr di farina – 50 gr di olio- 300gr di vincotto - 200 gr di mandorle tostate con la buccia - 2 cucchiaini di cacao amaro - 1 bustina di lievito in polvere - scorza di 2 arance e 2 limoni non trattate - Semi di sesamo q.b. Marsala q.b.

In una ciotola capiente mettere la farina, le mandorle triturate, ma non molto, il vincotto diluito col marsala, il lievito, le bucce di arancia e limone finemente triturate con la mezzaluna, il cacao in polvere.
Impastare in modo da ottenere una pasta abbastanza soda, formare delle palline che vanno schiacciate e passate dal lato superiore nel sesamo.
Metterle in una teglia con carta forno a 180 gradi per 15 minuti, se sono graditi più morbidi. Diversamente lasciarli asciugare nel forno tiepido fino ad esaurimento del calore.



La gioia più grande è stata poter fotografare questo BenDiDio al sole sul terrazzo dei miei genitori.... cosa che a Torino non posso fare!

Questa ricetta partecipa alla raccolta di Francesca e del suo blog...

Aspettando Natale 2007

cliccate sul logo e avrete tutte le indicazioni che desiderate per partecipare anche voi!

mercoledì 5 dicembre 2007

Le Cose che Abbiamo in Comune...

......sono 4.850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
"ma dai, pure tu sei degli anni '70?"
abbiamo due braccia, due mani ,due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perché il mio è normale, ma il tuo è troppo bello
Le cose che abbiamo in comune
sono facilissime da individuare
ci piace la musica ad alto volume
fin quanto lo stereo la può sopportare
ci piace Daniele, Battisti, Lorenzo
le urla di Prince, i Police
mettiamo un CD prima di addormentarci
e al nostro risveglio deve essere lì

perché quando io dormo... tu dormi
quando io parlo... tu parli
quando io rido... tu ridi
quando io piango... tu piangi
quando io dormo... tu dormi
quando io parlo... tu parli
quando io rido... tu ridi
quando io piango... tu ridi

Le cose che abbiamo in comune
sono così tante che quasi spaventa
entrambi viviamo da più di vent'anni
ed entrambi, comunque da meno di trenta
ci piace mangiare, dormire, viaggiare, ballare
sorridere e fare l'amore
lo vedi, son tante le cose in comune
che a farne un elenco ci voglio almeno tre ore... ma...

Allora cos'è
cosa ti serve ancora, a me è bastata un'ora...

"Le cose che abbiamo in comune!", ricordi
sei tu che prima l'hai detto
dicevi "ma guarda, lo stesso locale
le stesse patate , lo stesso brachetto!"
e ad ogni domanda una nuova conferma
un identico ritmo di vino e risate
e poi l'emozione di quel primo bacio
le labbra precise, perfette, incollate

Abbracciarti, studiare il tuo corpo
vedere che in viso eri già tutta rossa
e intanto scoprire stupito e commosso
che avevi le mie stesse identiche ossa
e allora ti chiedo, non è sufficiente?
cos'altro ti serve per esserne certa
con tutte le cose che abbiamo in comune
l'unione fra noi non sarebbe perfetta?

Quando io dormo... tu dormi
quando io parlo... tu parli
quando io rido... tu ridi
quando io piango... tu piangi
quando io dormo... tu dormi
quando io parlo... tu parli
quando io rido... tu ridi
quando io piango... tu ridi... ma...

Allora cos'è
cosa ti serve ancora, a me è bastata un'ora...

Le cose che abbiamo in comune sono 4.850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
"ma dai, pure tu sei degli anni '60?"
abbiamo due braccia, due mani ,due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perché il mio è normale, ma il tuo, oh: è troppo bello!
troppo bello!

Quando io dormo... tu dormi
quando io parlo... tu parli
quando io rido... tu ridi
e quando io piango... tu ridi...
troppo bello!

AUGURI amore mio... e con oggi sono 34!!!



Forse ti sentirai un pò strano, forse vorrai fermare il tempo, ma credimi... tu sei sempre così... tu... nonostante il tempo che fugge!
Ti amo e ancora grazie perchè anche a distanza sei tu a pensarmi e farmi godere delle belle cose che ci circondano e che abbiamo in comune... compresa QUESTA nostra grande passione di parole e canzoni!

martedì 4 dicembre 2007

iL Pesce InZuppaTo!

Pensavate che non mantenessi la promessa???
Invece eccomi qui... a scrivervi dal PC di mio papà direttamente dalla PUGLIA!

Domenica il volo è andato benone, Chiarettina era di un entusiasmo coinvolgente, ora si rende conto di tante cose e per tutto il viaggio è stata una radio ACCESA! non la smetteva di parlottare e nominare ogni cosa che vedeva e che faceva! Ora è qui dietro di me che disegna con il nonno... inutile dirvi che mi manca da morire il mio maritino che è rimasto a Torino a "faticare" (dicesi in barlettano A FATIC = il lavoro)... ma la serenità e la gioia che stiamo respirando in questi giorni è speciale davvero!

Appena arrivata a casa non vi descrivo la dispensa che ho visto... è già colma di dolciumi che presto vi racconterò e posterò... ma già ieri ci siamo messi all'opera tutti insieme.... non vi dico quanto amo il VINCOTTO io...

Oggi invece spesona di pesce, dove la zuppa mista dal pescivendolo di FIDUCIA è venduta a soli 7 Eurini al chilo!!!


E così abbiamo INZUPPATO questo buon pesce con la ricetta di mio papà...

ZUPPA DI PESCE alla sicula

Un chilo di pesce e crostacei misti per zuppa
(nel nostro caso c'erano Cicale, Scorfani, Rana pescatrice, Razza, Gallinella di mare, e altri pesciozzi vari che si usano per DARE massimo sapore!)
Olio
Cipolla
Aglio
Prezzemolo
Pomodorini
Mandorle pelate

Ho soffritto la cipolla con l'aglio e aggiunto i pomodorini eil prezzemolo... poi aggiunto prima i crostacei e i pesci + tosti (es. lo scorfano), a seguire il resto del pesciume e l'acqua... ho cotto per circa 20 minuti, poi ho filtrato il brodo e aggiunto una manciata abbondante di mandorle pelate tritate grossolanamente...
La zuppa a me piace mangiata con degli spaghetti spezzati... de gustibus... ai greci piace anche con abbondante limone e riso!